Come si sopravvive in un campo di concentramento?
Dipende dal contesto. Proverò a dare qualche cenno. Le persone che entrano in una condizione di forte limitazione delle proprie libertà, in carcere, in un campo di concentramento, ma può essere anche sul posto di lavoro, per sopravvivere dismettono la propria identità e ne assumono una di adattamento. Il sociologo Zygmunt Bauman la chiama identità guardaroba, perché è come se con la divisa si ci vestisse di una nuova identità. Il passo successivo è "tastare il polso", cioè si osservano i carcerieri, o i superiori nel caso di un posto di lavoro, e si cerca di capire cosa vogliono. Quindi l'identità di adattamento si baserà su "io sono come tu mi vuoi". Questo è fondamentale per uscire da un manicomio e nel mondo del lavoro può portare allo schiavismo.
