Le linee elettriche, o elettrodotti, nei pressi dei conduttori causano la presenza di campi elettromagnetici a bassa frequenza, tipicamente a 50 Hz.
L'intensità di tale campo elettrico diminuisce rapidamente all'aumentare della distanza dall'elettrodotto stesso. Il campo elettrico è facilmente schermabile, e già tra interno ed esterno di un edificio si hanno notevoli variazioni di intensità.
Invece l'intensità del campo di induzione magnetica (misurato in µT "micro Tesla") dipende dall'intensità di corrente elettrica che transita attraverso le linee: un valore non costante nel tempo, che varia in funzione della richiesta di energia.
Esattamente come nel caso del campo elettrico E la sua intensità decresce rapidamente con la distanza, sebbene non sia altrettanto facilmente schermabile. Quindi nei confronti dei campi magnetici è molto difficile effettuare una mitigazione.
I limiti di esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti sono contenuto nel DPCM 08/07/2003 e in sintesi viene posto come obiettivo di qualità il limite di induzione magnetica di 3 µT.
E' possibile effettuare al computer delle simulazioni per capire la distanza di sicurezza dagli elettrodotti. Sulla base della mia esperienza quando parliamo di un centinaio di metri da una linea elettrica ad alta tensione, non sussistono particolari problemi per l'uomo. Però è sempre consigliabile far effettuare la misura da tecnici indipendenti.
Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo misure di campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza, sia in ambito domestico e sia industriale.
Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico