Si può estrarre il Litio con i pozzi geotermici?

Il litio è il 25° elemento chimico per abbondanza nella crosta terreste

. Solitamente, si trova in piccole quantità in minerali come graniti, apliti e pegmatiti. Ad oggi, le risorse di litio più sfruttate vengono da rocce dure (graniti, apliti, pegmatiti), ma soprattutto dai Salar, le enormi distese di sale formatesi per evaporazione di laghi salati. Per intenderci, parliamo dei deserti salati in Cile, Bolivia e Argentina. Le metodologie classiche di estrazione e lavorazione del litio sono molto impattanti a livello ambientale: le miniere sono generalmente a cielo aperto, e per estrarre il litio dai Salar si spreca una quantità enorme di acqua. Ma il litio geotermico è una soluzione decisamente più amica dell'ambiente. Un impianto geotermico ad alta entalpia, infatti, può produrre elettricità, riscaldamento, raffreddamento e grandi quantità di litio. Questo perché l'acqua dissolve i minerali e con il tempo si arricchisce di litio. La brina geotermica può contenere dai 200 ai 500 mg/l di litio, un quantitativo decisamente elevato e adatto all'estrazione del metallo. Solitamente gli impianti geotermici prelevano la brina geotermica dal sottosuolo mediante appositi pozzi muniti di pompe, usandola per produrre energia elettrica prima di reimmetterla nuovamente nel sottosuolo. Mediante moderne tecnologie è possibile estrarre il litio dalla brina geotermica impiegando una parte del calore dell'acqua per alimentare i processi di estrazione. Si stima che in futuro il 90% delle batterie andrà ad equipaggiare veicoli a trazione elettrica. E quindi in questo modo l'Europa potrebbe affrancarsi dalla sua dipendenza critica di questo metallo dalla Cina e dal Sud America. Se vuoi saperne di più visita il nostro sito web. Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.

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